Ghisolfi-Juric: il sodalizio (per ora) continua

Ghisolfi-Juric: il sodalizio (per ora) continua

ROMA – 5 gol subiti a Firenze e 3 a Verona. Nelle ultime 4 gare di Serie A 3 sconfitte e una vittoria per 1-0 in casa con il Torino. Decisamente troppo poco per Ivan Juric,  subentrato al posto di Daniele De Rossi esonerato da una scelta, che da comunicato della società, si apprende esser stata “presa con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione”. E Ghisolfi, per ora, dà fiducia al tecnico croato in una spirale di contraddizioni senza fine.

Ghisolfi, prima di Roma-Inter, parlava così ai microfoni di DAZN: Juric ha bisogno di tempo, in campionato finora ha fatto bene. Queste sette partite fino alla prossima sosta saranno importanti per dare continuità”. Continuità che c’è stata, proprio dalla sfida contro i nerazzurri in poi, peccato si sia trattato di una continuità manifestata in termini di prestazioni deludenti e risultati negativi.   

La Roma ha subito 4 sconfitte nelle 10 gare disputate sotto la guida di Ivan Juric, subentrato a settembre al posto di De Rossi (dopo il pareggio per 1-1 contro il Genoa a Marassi). In Serie A, il tecnico croato ha guidato la squadra per 7 partite: ha esordito con due successi all’Olimpico contro l’Udinese (3-0) e il Venezia (2-1), seguiti dal pareggio a Monza (1-1), la sconfitta in casa con l’Inter (0-1) e il pesante 5-1 a Firenze, per poi vincere contro il Torino (1-0) e incassare l’ultimo ko per 3-2 al Bentegodi contro il Verona. In Europa League, la squadra ha raccolto un pareggio (1-1 con l’Athletic Bilbao), una vittoria (1-0 contro la Dinamo Kiev) e una sconfitta di misura in Svezia (0-1 con l’Elfsborg).

Ivan Juric, AS Roma, foto presa da X

Una nave a rischio Titanic

Un bilancio piuttosto negativo per un allenatore che approda nella Capitale per sostituirne un altro non ritenuto all’altezza di vincere trofei. Trofei che Juric, il prescelto dall’ex CEO della Roma Lina Souloukou, non ha mai sollevato in carriera. È il teatro dell’assurdo. L’esonero di De Rossi, che ricordiamo ha ancora un contratto triennale con i giallorossi, arriva dopo appena 4 partite di campionato. Decisione presa senza possibilità di appello, con una squadra (comunque incompleta in alcuni reparti) rinforzata in extremis, a mercato chiuso, con le aggiunte di Hummels ed Hermoso.

De Rossi e Juric

Nonostante tutto, invece, Juric resta al timone, al comando di una nave che da settimane sta imbarcando acqua da tutte le parti. Il croato non è riuscito a fare breccia in uno spogliatoio che non ha mai davvero superato l’addio di De Rossi con cui si stava costruendo un percorso di crescita sotto diversi aspetti. Praticamente tutti i calciatori arrivati dal calciomercato estivo, andando oltre il banale aspetto economico, sul piano tecnico hanno scelto il progetto della Roma per DDR.

La nave giallorossa

Da qui i vari ammutinamenti, litigi ed incomprensioni con alcuni membri dell’equipaggio che sembrerebbero pronti ad abbandonare la nave già a gennaio. Hummels, Paredes ed Hermoso, ad esempio, papabili titolari in una Roma DeRossiana,  sono tra i più penalizzati dalla gestione Juric. I primi due quasi non hanno mai visto il campo mentre lo spagnolo, nelle gerarchie del tecnico croato, è dietro ad Angelino. Per la leggenda tedesca, come è giusto che sia, le chiamate dalla Bundesliga stanno già arrivando. Paredes potrebbe anticipare il suo ritorno al Boca Juniors già a gennaio facendo risparmiare doppiamente la Roma. Infatti, oltre al pesante ingaggio da circa 4,5 milioni, nel caso in cui l’argentino dovesse raggiungere 80 presenze totali, i giallorossi dovranno versare anche i 2 milioni di euro di bonus al PSG.

Si naviga a vista

Si naviga a vista, partita dopo partita, le voci di un possibile esonero di Juric si rincorrono per le strade della città eterna, rimbalzando da un vicolo all’altro, senza mai trovare un vero candidato ideale. Intanto, però, Ghisolfi resta quantomeno coerente con quanto ha fatto intendere prima di Roma-Inter: alla sosta si tireranno le somme. Nel frattempo il dirigente francese è al fianco del tecnico croato in un sodalizio disperato suggellato dal primo abbraccio tra i due a favore di camera in occasione di Roma-Udinese, la prima di Juric. Ghisolfi ha comunicato alla squadra, che l’ex allenatore granata sarà la loro guida anche nella prossima gara contro l’Union Saint-Gilloise in Europa League.

Eppure, viste le innumerevoli contraddizioni, senza dimenticare gli infiniti cortocircuiti comunicativi e relazionali, la scelta di tenere Juric fino alla sosta non dà minimamente tranquillità alla piazza, anzi. Che poi, nella testa dei Friedkin e in quella di chi gli sta intorno, di certezze organizzative ce ne sono ben poche, e forse il croato, nonostante l’appoggio di Ghisolfi, farebbe bene a non sentirsi al sicuro perché altri prima di lui, con storie e carriere ben più prestigiose della sua, sono stati esonerati per molto meno.

Stefano Gentili

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