FESTA DEL CINEMA DI ROMA – Presentato alla kermesse cinematografica romana, il documentario “Italo Calvino nelle città” di Davide Ferrario. Una celebrazione la vita dello scrittore attraverso luoghi reali e immaginari che hanno ispirato la sua opera. Con la partecipazione di attori come Valerio Mastandrea e Violante Placido, il film uscirà il 28-30 ottobre nelle sale italiane.
Italo Calvino nelle città è stato presentato al Maxxi di Roma, nella sezione FreeStyle Arts della diciannovesima edizione della Festa del Cinema della capitale. Si tratta di un bellissimo documentario sulla vita del celebre scrittore. Il film, diretto da Davide Ferrario che lo ha scritto con Marco Belpoliti, è realizzato in occasione del centenario della nascita di Calvino. Come evidenzia lo stesso titolo, il documentario ripercorre la vita dello scrittore attraverso il tema delle città: quelle “visibili” che ha incontrato nei suoi viaggi e in cui ha vissuto e lavorato e quelle “invisibili”, nate dalla sua fantasia per il celebre libro edito da Einaudi nel 1972.
Quelle reali sono raccontate da tre attori attraverso un’efficace selezione di materiale di archivio e i monologhi dello scrittore: Valerio Mastandrea, Filippo Scotti, Alessio Vassallo, che interpretano lo scrittore in tre diverse fasi della sua vita, dall’età più giovanile a quella matura. Quelle inventate invece, vengono narrate dall’attrice Violante Placido che si muove in luoghi astratti, come una fabbrica abbandonata o un vecchio teatro. Con questo documentario Ferrario torna a raccontare la grande letteratura al cinema, lo aveva già fatto con i lavori su Umberto Eco e Primo Levi.
“Nel fare questo film sapevamo bene di essere di fronte a un ‘monumento’ come Calvino: cercare di dare un quadro generale sarebbe stato uno sbaglio, ci saremmo persi. Ma abbiamo trovato una pista per entrare nel suo mondo e il percorso è stato affascinante, perché è diventato un gioco di specchi e di risonanze”. Così il regista Davide Ferrario ci racconta il suo “Italo Calvino nelle città”, con la consapevolezza di aver dovuto affrontare una produzione complessa, stratificata e multiforme.
L’impresa di un film di valore
Una difficoltà tanto maggiore in quanto dello scrittore non esistono molte interviste radiofoniche, né tantomeno televisive o filmate. Come spiega Marco Belpoliti: “La quantità dei materiali audiovisivi che avevamo a disposizione non era così enorme. Però dentro ci sono delle chicche: perché se da un lato Calvino appare a volte prevedibile, dall’altro è assolutamente sorprendente, con quell’atteggiamento in cui quasi balbetta, o fa finta di farlo, in una forma quasi difensiva, per prendersi del tempo. Alla fine sono quattro o cinque le interviste importanti che abbiamo usato in piccole parti.”
Il risultato è un film originale e convincente, attraverso cui il pubblico può viaggiare nei luoghi che hanno influenzato e ispirato la sua scrittura attraverso filmati d’epoca, interviste e fotografie storiche, come Sanremo, Torino, Parigi, Roma e New York e poi quelle fantastiche frutto della sua creatività vivacissima, come Zaira, Sofronia, Irene, Argia, Maurilia, solo per citare alcune delle 55 inventate dallo scrittore, tutte con nomi di donna, per la sua omonima raccolta di racconti.
Una caratteristica speciale del film è inoltre la riscoperta di Calvino come paroliere di canzoni. Grazie alla collaborazione con Sugar Music e Caterina Caselli, il film presenta la riscoperta di un pezzo scritto per Luciano Berio. “Ora mi alzo”, del 1959, con esecuzione affidata al talento di Raphael Gualazzi. Il documentario uscirà nelle sale italiane il 28, 29 e 30 ottobre ed è un’opportunità unica per chi vuole scoprire l’universo di uno scrittore. Uno scrittore che ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana, sospeso tra sogno e realtà.
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