I diorami onirici di Simona Cozzupoli nel bookshop del Mudec

I diorami onirici di Simona Cozzupoli nel bookshop del Mudec

MILANO – Al Mudec di Milano l’artista Simona Cozzupoli espone i suoi diorami fino al 16 febbraio. Noi l’abbiamo intervistata.

Nel bookshop della mostra Niki de Saint Phalle, ospitata al Mudec  di Milano dal 5 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, Simona Cozzupoli espone una piccola selezione di diorami onirici.
Ecco la nostra chiacchierata.

Simona, come nasce la tua passione per l’arte?
L’arte è stata da sempre al centro dei miei interessi. Sono stata una bambina creativa: non amavo solo disegnare, ma anche costruire oggetti tridimensionali con carta, cartoncino e oggetti di scarto.
In seguito, ho iniziato ad appassionarmi alla storia dell’arte, che ho deciso di studiare dopo la maturità, laureandomi in Lettere con indirizzo in Storia e critica delle arti, con una tesi in storia dell’arte contemporanea. Finita l’università, ho cominciato a maturare una nuova consapevolezza sulla mia passione per l’arte: mi sono resa conto che questo interesse non riguardava solo lo studio teorico e l’incontro diretto con le opere nei musei, ma anche un’intima esigenza di comunicare in prima persona servendomi di un linguaggio simbolico, quello dell’arte appunto, attraverso la creazione di oggetti tridimensionali intesi come condensazioni materiali di concetti astratti. Ho iniziato a creare i primi assemblaggi intorno al 2009 e i primi diorami nel 2015 e dal 2017 li ho esposti in diversi spazi a Milano. Alla base delle mie creazioni c’è la convinzione che compito dell’arte sia quello di esprimere temi universali con un linguaggio poetico fatto di simboli, metafore, analogie, miti, favole e archetipi.
L’arte per me è quella che, in ogni tempo e in ogni luogo, è in grado di fornire un accesso alla dimensione ulteriore delle cose, rivelando il mistero presente nella quotidianità.

Quali studi o esperienze propedeutiche hai fatto?
Come ti dicevo, ho studiato la storia dell’arte, approfondendo quella contemporanea, ma non ho frequentato un’accademia di belle arti, quindi come artista sono un’autodidatta.

Come nascono le tue opere e con quali tecniche le realizzi?
Solitamente il procedimento creativo comincia nei mercatini dell’usato, dove cerco scatole di legno con coperchio scorrevole (che poi sostituisco con un vetro fatto realizzare su misura) e cornici vintage, soprattutto ovali con vetro bombato. La casualità della forma e della dimensione del “contenitore” che trovo mi suggerisce un’idea, un soggetto o un concetto che possa essere rappresentato visivamente in quel particolare “spazio” a disposizione. Ma può anche andare al contrario: mi capita di partire da un’idea e poi di cercare una scatola o una cornice adatta ad esprimerla. In ogni caso, il mio desiderio di creare parte sempre da un atteggiamento ricettivo nei confronti della serendipità. Spesso, infatti, mi capita di cercare qualcosa e di trovare casualmente un oggetto inaspettato capace di suggerirmi una nuova idea, magari ancora più entusiasmante di quella di partenza.
Per quanto riguarda le tecniche che utilizzo, le considero funzionali a ciò che voglio esprimere. Anche in questo caso, come per le scatole e le cornici, a volte è la tecnica a suggerirmi un soggetto, altre volte ho la necessità di sperimentare nuove tecniche per poter concretizzare un’idea che ho già in mente.

Dove possiamo trovare esposti i tuoi lavori?
A Torino, nel bookshop delle Gallerie d’Italia, ci sono i miei diorami dedicati alla fotografia, in linea con le mostre ospitate nel museo. Utilizzando vecchie fotografie in bianco e nero rifletto sul trascorrere del tempo nel “theatrum mundi” dell’esistenza.
A Milano espongo i miei collage e diorami al Mudec: nel Design Store a pian terreno e nel bookshop della mostra “Niki de Saint Phalle” al primo piano (qui fino al 16 febbraio 2025); da Bottega Brera, nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera, ci sono le mie creazioni ispirate ad alcuni capolavori esposti nella Pinacoteca; nel Concept Store Ciasmo in Via Orti potete trovare diorami e collage tridimensionali con diversi soggetti; alla Libreria del Mare in Via Broletto c’è una selezione di miei lavori rigorosamente a tema marino e, a breve, porterò nuove creazioni alla Galleria L’Affiche di Adriano Mei Gentilucci


 A cosa stai lavorando in questo momento?
A un collage tridimensionale all’interno di una cornice ovale d’antan con vetro bombato, acquistata in un mercatino dell’usato. L’opera vuole essere una celebrazione della città di Milano per la grande forza attrattiva che è in grado di esercitare su tutto il mondo grazie ai suoi numerosi e diversificati eventi tematici che si susseguono a breve distanza tra loro ogni anno: le cosiddette “week”. Sto riflettendo sulla composizione di alcuni elementi che ho intenzione di utilizzare: l’incisione ottocentesca di una donna che guarda verso lo spettatore, le figure delle carte da gioco trasformate in giocolieri del circo, gli origami in miniatura e una vecchia fotografia del duomo di Milano. Immagino questo collage come un teatro dove viene messa in scena la modernità rutilante di questa città e la velocità caleidoscopica dei suoi continui cambiamenti. Voglio esprimere questo concetto attraverso l’uso di materiali semplici, come carta e cartoncino, e il ricorso a simboli, metafore, analogie e riferimenti al passato, come il cartiglio spiegazzato con firma e data (“S.C. ME FECIT MMXXIV”) a imitazione di quelli dipinti illusionisticamente dai pittori del Rinascimento per firmare e datare i loro dipinti.
Come ogni volta, l’opera a cui sto lavorando mi appare la più entusiasmante e sono impaziente e curiosa di scoprire che forma concreta prenderà la mia idea.

MUDEC – Museo delle Culture
Via Tortona 56 – Milano
Tel. 02 54917
www.mudec.it
info@mudec.it
Fino al 16 febbraio 2025

Alessandra MR D'Agostino

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