Il Cinema Ritrovato compie 38 anni

Il Cinema Ritrovato compie 38 anni

ITALIA – Giunto al suo 38esimo anno, il Cinema Ritrovato ha riscosso ancora una volta uno strepitoso successo. Vi racconto le mie impressioni e le proposte più interessanti come quelle dei registi Anatole Litvak e Kozaburo Yoshimura.

Il Cinema Ritrovato porta benissimo i suoi 38 anni, anzi sembra un giovane di vent’anni. L’ennesima edizione ha colpito il bersaglio come sempre. Più di 130.000 spettatori si sono divisi tra tre spazi all’aperto e molte sale cittadine ben attrezzate (a parte quelle classiche della Cineteca) come il cinema Arlecchino, il cinema Jolly e l’ultimo neonato il famoso cinema Modernissimo. Non parlerò certo di tutta la manifestazione (ci vorrebbe un libro ad hoc) ma sottolineerò alcuni aspetti di questo evento.

Il Cinema Ritrovato: Litvak e Yoshimura

Una rassegna particolarmente interessante dedicata al mondo di Anatole Litvak. Questo regista avendo avuto una carriera molto lunga a livello internazionale è stato però sottovalutato ingiustamente. È vero che molti film da lui diretti potevano sembrare interessanti ma non particolarmente significativi, ma è riuscito comunque a firmare opere molto rilevanti non solo per gli amanti del cinema ma per tutto il pubblico. Litvak era originario di Kiev, ha lavorato in Germania, in Francia e in Inghilterra per arrivare fino a Hollywood. La panoramica di questa rassegna include proprio i film provenienti da questi paesi, poco conosciuti, che sono particolarmente interessanti per tutto lo sviluppo futuro dell’opera del regista. Per esempio i film girati in Francia mettono in luce vari aspetti di questo regista, senza nulla togliere al suo capolavoro hollywoodiano che in Italia circolò con il titolo “Il terrore corre sul filo”.
Anatole Litvak
Un’altra scoperta vivace è stata la rassegna dedicata a un regista giapponese poco conosciuto e sottovalutato: Kozaburo Yoshimura. La grandezza di questo regista è paragonabile ai film di Ozu, forse il più grande regista del cinema giapponese. La rassegna proposta si è concentrata sulla sua produzione degli anni Cinquanta, quando la sua arte tocca i massimi vertici. La rassegna è stata particolarmente apprezzata da tutto il pubblico: potremmo dire che più che un cinema ritrovato è stato un cinema con il sapore di una grande scoperta.
Potrei parlare di tanti altri eventi presenti in questa edizione del Cinema ritrovato. Ma ritengo che queste due “illuminazioni” su Litvak e Yoshimura, senza nulla togliere al programma, risultano essere le più interessanti.

Una mia proposta…

Mi permetto adesso un consiglio tecnico. Dato che tutti i film proposti sono in lingua originale con i sottotitoli, la maggior parte delle volte in inglese, e stampati a caratteri grandi e molto visibili, penalizzano i sottotitoli della traduzione in italiano che appaiono in fondo allo schermo con caratteri molto più piccoli, quindi di difficile lettura durante la proiezione. Bisogna pure tenere presente la mobilità degli spettatori, che hanno una tendenza naturale a muovere la testa in lungo e in largo. Ciò va in netto contrasto con la lettura dei sopracitati sottotitoli italiani.
La mia proposta è questa: lasciando inalterato il film in lingua originale con i sottotitoli in inglese, perché non proporre al pubblico i sottotitoli in italiano nella parte alta dello schermo, come accade per le opere liriche? Penso che questo potrebbe riuscire ad andare incontro alle esigenze di tutti, soprattutto del pubblico italiano.
Dato il grande successo del Cinema Ritrovato, propongo che il direttore Farinelli, che ormai è diventato un veterano di questa iniziativa, come se avesse partecipato a tutte le guerre con tante medaglie, pur continuando bene a fare il suo lavoro, potrebbe essere anche un ottimo commissario tecnico al posto di Spalletti. Il buon vento e i risultati ottenuti da tutte le edizioni del Cinema Ritrovato potrebbero incidere positivamente sulla nostra nazionale di calcio.
Federico Grilli
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