Attacco alla bellezza: vernice rossa a Piazza di Spagna 

Attacco alla bellezza: vernice rossa a Piazza di Spagna 

MONDO – Un nuovo attacco alla bellezza ad opera del gruppo “Bruciamo tutto”contro i femminicidi. Questa volta ad essere presa di mira, con una vernice rossa, è stata la celebre Scalinata di Trinità dei Monti a Roma. 

Attacco alla bellezza, ancora una volta. Attivisti e attiviste ancora all’azione e nuovo intervento del personale della Sovrintendenza, per la pulizia e la valutazione di eventuali danni. Questa volta ad essere presa di mira è stata la celebre Scalinata di Trinità dei Monti a Roma. A compiere il blitz nella mattinata del 26 giugno, sei persone del gruppo “Bruciamo tutto” contro i femminicidi, che è salito silenziosamente sulla scalinata gremita di turisti e ha versato vernice rossa sui gradini. “Bruciamo tutto” ha esposto uno striscione e gettato dei volantini con i nomi delle donne uccise, dall’omicidio di Giulia Cecchettin ad oggi.

L’attacco alla bellezza nel dettaglio

«Questo è il sangue delle 40 donne uccise dopo il femminicidio di Cecchettin dell’11 novembre, che sono passate sotto silenzio. Invitiamo tutte le realtà femministe e transfemministe il 6 luglio a mobilitarsi con noi. Ci incontreremo qui a Roma: formeremo una coalizione dove lanceremo una vertenza, che è un reddito di liberazione, una misura di sostegno economico a tutte le persone che subiscono violenza nelle proprie case», scrive un’attivista sui social. A piazza di Spagna sono dovute intervenire le pattuglie della Polizia che hanno sequestrato due taniche contenenti 20 litri di pittura rossa.

Attacco alla Bellezza Piazza di Spagna

E’ pittura per bambini” hanno spiegato gli attivisti. Ma i vigili urbani hanno comunque dovuto avvisare il personale della Sovrintendenza e per pulire la scalinata sono state necessarie due squadre, per gli interventi speciali di Ama, che hanno utilizzato idropulitrici con getto di acqua calda, per non danneggiare gli storici gradini. Gli attivisti di “Bruciamo tutto” protestano per chiedere al governo un contributo pro-capite su base mensile, per un massimo di dodici mesi, alle donne che hanno subito o subiscono violenza, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali.

Siamo alle solite…

L’episodio ripropone con forza un problema che dall’inizio dell’anno ha messo a rischio tanti capolavori dell’arte nel nostro paese. Nella maggior parte dei casi si è trattato di giovani ambientalisti, i cosiddetti eco-vandali.  Ad essere prese di mira sono state la Basilica di San Marco, le cui colonne e pavimento sono state ricoperte da Nesquik e il Canal Grande che è diventato verde a causa del versamento in acqua della fluoresceina. A Milano è stato colorato di verde il Naviglio. A Roma le acque del Tevere e quelle del Po a Torino. Nella capitale, a Fontana di Trevi, un gruppo di attivisti del movimento “Ultima Generazione” ha gettato liquido nero all’interno della celebre fontana.

Attacco alla Bellezza Piazza di Spagna

Ma sono tanti altri gli episodi simili, dagli Uffizi ai Musei Vaticani. Adesso questo ennesimo attacco che rischia di mettere in grave pericolo il patrimonio storico-artistico nel nostro paese. La Camera alcuni mesi fa ha approvato in via definitiva il testo di legge che punisce la distruzione, il danneggiamento, il deturpamento e l’imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, introducendo sanzioni amministrative più severe e rafforzando la tutela penale di tali beni. Ma ad essere al centro del dibattito e suscitare reazioni e riflessioni diverse, sono le forme di protesta scelte dai giovani attivisti per denunciare l’inerzia della politica di fronte al grande tema della crisi climatica o, come nell’ultimo caso, sollecitare a un maggiore impegno sul fronte della violenza sulle donne. 

Basta con gli attacchi alla bellezza

Il continuo attacco a opere di ogni tempo ha suscitato reazioni accese su un tema vitale come quello del clima. Rischiando così di mettere in cattiva luce la stessa causa ambientalista. Basti pensare, ad esempio, che per la pulizia di Palazzo Vecchio sono stati consumati più di 5000 litri d’acqua e per la Fontana di Trevi 300mila litri, certamente un grave danno per l’ambiente. I direttori di musei e gallerie d’arte hanno rivolto un appello contro queste assurde aggressioni, chiedendo agli attivisti di fermarsi, perché, in nome della lotta al cambiamento climatico, stanno mettendo a rischio grandi capolavori dell’arte.

Attacco alla Bellezza Piazza di Spagna

Dall’altro lato gli ambientalisti ritengono la loro protesta sensata e mirata, ribadendo di non avere la reale intenzione di danneggiare le opere, ma solo di lanciare il loro grido di cittadini disperati. Ma siamo certi che lanciando vernice, incatenandosi alle opere, attaccando i musei, gli attivisti riescano a raggiungere i loro obiettivi? ad avere risposte concrete dai governi, dai politici, dalle istituzioni? Come potremmo reagire se un giorno un’opera d’arte, patrimonio dell’umanità, dovesse essere rovinata in modo irreversibile?  

Alex D'Alessandro

Leave a Reply

Your email address will not be published.