Incontro con Luca Barbarossa da Prendila così alle 101 canzoni…

Incontro con Luca Barbarossa da Prendila così alle 101 canzoni…

ITALIA – Luca Barbarossa ci racconta perché in questo libro ha scelto 100… anzi 101 canzoni. Ci ha fatto conoscere il messaggio che ogni canzone porta con sé, la sua storia e la magia creativa con cui è nata. E soprattutto perché vale la pena conoscerla.

Incontro con Luca Barbarossa. Lui inizia il suo libro e la presentazione con questa frase: “la canzone è una sintesi metricamente severa, basata sull’equilibrio tra musica e parole, deve essere preferibilmente melodica, ricorda Bily, per meritarsi la definizione di canzone”. Poi riprende: “la canzone è un grido oppure un sospiro un sussurro. La canzone d’amore quasi sempre. Esiste la canzone di protesta, di denuncia, di sensibilizzazione a temi sociali, ma le canzoni che cantiamo sotto la doccia quando fa freddo e sul motorino e nelle serate con gli amici nove volte su 10 parlano d’amore. La canzone è immagine, niente come una canzone ti fa vedere, intuire quello che stai ascoltando…”

Incontro con Luca Barbarossa: 100 canzoni 100 storie

“Ogni canzone porta con sé una storia, un’epoca, un contesto, un ambientazione, e, dietro alla sua piccola magia creativa, c’è sempre qualcosa in più, che vale la pena di conoscere. In questo libro ne ho scelte 100. Non ho seguito altro criterio se non quello dell’emozione, dell’importanza che questi brani hanno avuto per me, e non solo. Non sono mie canzoni, nel senso che non le ho scritte io, ma comunque mi appartengono, fanno parte del mio bagaglio emozionale. Insomma questa è la valigia musicale che porterei con me se dovesse partire all’improvviso o se fossi colto da progressiva amnesia”.

Incontro con Luca Barbarossa
Fabiola Cinque e Luca Barbarossa foto MyWhere

Per ricordare chi sono, chi siamo, cosa abbiamo ascoltato e cantato e perché continueremo a farlo. Nell’incontro con Luca Barbarossa ben 100 storie per cento canzoni. Anzi diventeranno 101 e vi spiegherò perché.

Luca partiamo dai ringraziamenti che hai citato nel libro.

Tutto in onore a Ernesto Assante. La musica, senza la quale l’esistenza sarebbe un luogo invivibile. Mogol, per avermi regalato, oltre alla sua amicizia, il bellissimo racconto sulla genesi di emozioni. Caterina Caselli, per aver messo insieme ricordi di una giornata magica, Vissuta in studio con Paolo Conte, durante la registrazione d’insieme a te non ci sto più. Ernesto Assante (non posso credere che tu non sia qui) per aver letto questo libro che non mi sarei mai mai sognato di pubblicare senza la sua approvazione.

Incontro con Luca Barbarossa
Fabiola Cinque e Luca Barbarossa foto MyWhere

Ognuno sfogliando questo libro sceglierà istintivamente qual è la canzone per sé. Per ognuno di noi, come ha detto Luca Barbarossa, “le canzoni ci riportano a momenti, stati d’animo e immagini, che sono impresse nel nostro vissuto”.

Io ho letto il libro tutto d’un fiato ma i capitoli che ho scelto di leggere per primi, e poi rileggerli, e poi rileggerli ancora, sono quelli delle canzoni che sono impresse nella mia mente con il loro ruolo e con il loro significato assolutamente unico e emotivamente indescrivibile e irripetibile. 

La prima è Creep, dei Radiohead. Qui ho scelto anche di farmi fare la dedica.

dedica Luca Barbarossa a Fabiola Cinque

“Il pezzo è bellissimo, struggente nella sua tristezza infinita”. Scrive così Luca Barbarossa, cos’altro aggiungere? Creep ha significato molto per me, e non riuscirei a descrivere le emozioni che mi evoca questa canzone.

Sicuro sono legate ad un mio momento storico, ad una persona, al mio vissuto custodito nel modo più geloso e più intimo, più nascosto di qualunque altra cosa.

Se avessi potuto scegliere un’altra canzone da affiancare, (ma Luca Barbarossa non la cita), avrei scelto ONE, degli U2.

Ma questa è un’altra storia, la mia storia. E l’autore del libro qui parla delle sue storie e di quelle che stanno dietro le parole scritte dai grandi autori.

Un’altra canzone è quella di Mogol per Battisti, “prendila così”. Quasi alla fine del libro, la descrizione della “sceneggiatura” che Luca Barbarossa immagina ascoltando questa canzone. Scorrono su una pellicola invisibile i personaggi e le emozioni di una sceneggiatura filmica. Prendila così è una sceneggiatura che va ben oltre la telecamera. 

“II 33 giri comincia a girare e parte un intro musicale che immediatamente ti fa entrare nel mood di un addio doloroso quanto obbligato. È un dialogo lei lui, un’analisi spietata alla situazione. Da una parte la famiglia, i figli, gli obblighi morali, dall’altra il desiderio, l’avventura, la passione, l’evasione. C’è un problema di lealtà, di coscienza, e senso di colpa, meglio scendere dall’auto qualche isolato prima per paura di essere scoperti…”

Incontro con Luca Barbarossa
Incontro con Luca Barbarossa foto MyWhere

L’incontro con Luca Barbarossa prosegue…E lui si esprime così:

“lei torna alla sua vita familiare, lui chissà, immagino pagherà in macchina ancora per un bel po. Secondo me sta piovendo, l’asfalto è lucido, e sera, lei scende senza ombrello e sparisce nel traffico. Lacrime nella pioggia. Forse sono solo io che mi faccio troppi film.”

Per me Prendila così è la frase che accompagna un po’ tutti noi fatalisti. E’ una dichiarazione di resa, ma forse anche di rinascita. Quando hai bisogno di mettere un punto e ricominciare senza cercare complici o colpevoli. Prendila così e un istigazione ad “archiviare il caso” e a reagire, andare oltre.

Prendila così è l’emozione che devi custodire dentro te, per reagire e andare oltre. La forza del passaggio del guado in un momento in cui ti sembra di annegare.

Ma vedrai, che se troverai la forza di archiviare, saprai andare oltre.

Prendila così, il momento, la paura, ma anche la gioia o la tristezza. Da vivere tutta, e ricominciare.

Tornando a Luca Barbarossa gli ho chiesto invece il coinvolgimento emotivo della musica:

“La musica è fondamentale nella mia vita, mi accompagna da quando mi sveglio a quando mi addormento e a volte me la sogno anche di notte. Per questo libro ho fatto un anno di ricerca e lavoro. Certe cose le sapevo altre le ho scoperte cercando Le canzoni sono delle macchine del tempo, ci riportano indietro ai momenti che abbiamo vissuto nel periodo in cui le ascoltavamo”.

E quando ha parlato di Battiato:

“Ho avuto la fortuna di incontrare dal vivo nella mia vita personaggi giganti come Battiato. Ricordo che ero un ragazzino e al Festival della gondola d’ora al lido di Venezia c’era Battiato che arrivò con il suo album “la voce del padrone” che è il primo della storia a vendere un milione di copie rivoluzionando totalmente il linguaggio della canzone d’autore. Ha risollevato il cantautorato nel momento dell’Italodisco. Io restai incantato da questo personaggio e lo sono tutt’ora.

Rincontrai Battiato per intervistarlo a Radio 2 social club ed io ero preoccupato poiché in radio siamo tutti abbastanza informali ma in realtà si è divertito immensamente tanto da non riuscire a portare a termine l’intervista per via delle tante risate. Anni dopo Battiato mi prestò la sua casa a Berlino per festeggiare il mio compleanno, un qualcosa di incredibile. Lui , grazie alla sua rivoluzione musicale, è il padre di tutti i cantautori moderni come Calcutta, The Giornalisti, Fulminacci e tanti altri”.

101 canzoni, non 100, perché?

“Di questo libro ha fatto la supervisione Ernesto Assante, mio caro amico da anni. Ha letto tutto il libro e lo ha approvato. Purtroppo Ernesto se ne è andato improvvisamente lasciando tutti senza parole e allora ho pensato ad una canzone da dedicare ad Ernesto. Ne ho aggiunta una dunque, la centunesima ovvero “L’Aquila” di Mogol e Battisti. Ho scelto questo brano perché Ernesto aveva scritto un meraviglioso libro su Battisti e lo presentava con Mogol a teatro e mi invitò a portare la chitarra. Io rimasi sorpreso perché insomma… cantare con la chitarra in una serata dedicata a Battisti e Mogol…. Pensando a cosa avrei potuto cantare scelsi appunto “L’Aquila” perché a Mogol una volta era piaciuta la mia interpretazione di quel brano”.

Il poliedrico artista Luca Barbarossa chiude la nostra chiacchierata anche anticipando i suoi prossimi impegni. Ecco che vi informiamo che sarà a teatro:

100 canzoni e 100 storie a teatro

Dal 12 ottobre Luca Barbarossa porta in teatro 100 storie per 100 canzoni. Le canzoni ascoltate, cantate, suonate, raccontate: dopo aver conquistato il pubblico dei lettori con Cento storie per cento canzoni, giunto alla terza ristampa a un mese dalla pubblicazione per La Nave di Teseo, Luca Barbarossa porta il suo progetto in teatro.

Con lo spirito del cantastorie, in giro nei maggiori teatri d’Italia, Luca canterà e suonerà dal vivo le canzoni protagoniste della sua opera letteraria e ne racconterà i retroscena, le curiosità che si nascondono dietro ognuna di esse, ma anche il contesto storico, legato a doppio filo con il nostro vissuto, quello che proviamo e ricordiamo attraverso ogni singola canzone.

La storia della canzone passa attraverso le trasformazioni della nostra società, le battaglie per i diritti civili, le piccole grandi rivoluzioni del costume, i suoni delle diverse epoche, dal Risorgimento a oggi. Nel libro come nella scaletta del concerto i pezzi sono quelli che hanno segnato la vita di Luca e la nostra, da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a Bob Dylan, dai Beatles a Paolo Conte, da Franco Battiato a Pino Daniele e il concerto sarà la condivisione di queste emozioni, di questi fotogrammi, di questi momenti.

Noi ci saremo, ma intanto questa estate leggete il suo libro e scegliete qual’è la canzone che fa per voi.

Fabiola Cinque

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