Le Avanguardie al femminile di Tornabuoni Arte

Le Avanguardie al femminile di Tornabuoni Arte

FIRENZE – Alla Galleria Tornabuoni Arte di Firenze si è inaugurata la mostra “Avanguardie al Femminile Accardi-Apollonio- Dadamaino”. La conferenza stampa che ha presentato l’evento il 19 settembre scorso ha visto la presenza di Marina Apollonio, l’unica delle tre artiste ancora in vita.

La mostra “Avanguardie al Femminile” , che rimarrà aperta fino al 15 novembre, celebra tre delle più importanti protagoniste dell’arte italiana del dopoguerra, Carla Accardi (1924-2014), Marina Apollonio (1940) e Dadamaino (1934-2004). Le 40 opere, che si susseguono tra il piano terra, dedicato a Marina Apollonio, ed il primo piano, dedicato ad Accardi e Dadamaino, ci portano in un viaggio attraverso l’arte astratta della seconda metà del xx secolo facendoci scoprire dimensioni visive di cui non immaginavamo l’esistenza.

Carla Accardi ed il femminismo astrattista

Avevamo appena visto la retrospettiva Carla Accardi al Palazzo Esposizioni a Roma. L’opera “Assedio Rosso n.3″ (1956), che apre la serie di lavori dell’Accardi, con i suoi simboli, i suoi segni ed il suo uso del colore enfatizza l’importanza dell’astrazione ed il rifiuto categorico di ogni forma di realismo e rappresentazione figurativa. L’artista siciliana, non solo è una delle prime donne italiane a dedicarsi all’astrattismo, ma si impegna a dimostrare che anche le artiste donne tramite le loro opere possano veicolare messaggi forti proprio come quelli degli uomini. Per questa ragione spesso il suo nome è stato associato a movimenti femministi. Nei suoi dipinti sono frequentemente presenti lettere, che l’artista stessa chiama alfabeto immaginario e che non compongono nessun messaggio. L’obiettivo è quello di creare un linguaggio volutamente non comprensibile.

Dileguando incatenare, Avanguardie al femminile
Carla Accardi, Dileguando incatenare

Le sue ricerche la portano ad usare materiali particolari come la caseina per esaltare le tinte, e supporti diversi dalla tela come i fogli di “sicofoil”. Quest’ultimo è un materiale plastico trasparente fatto di acetato di cellulosa usato dall’artista anche per istallazioni tridimensionali.

Dadamaino e l’influenza di Lucio Fontana

Dadamaino, pseudonimo di Edoarda Emilia Maino, non proviene da ambienti artistici come Carla Accardi, ma è figlia di un geometra e di una casalinga. Autodidatta e appassionata di pittura si imbatte casualmente in un opera di Fontana e viene quindi influenzata dalla corrente dello spazialismo.

Dadamaino, Avanguardie al femminile
Dadamaino, Volumi

La serie di opere chiamata “Volumi” rappresenta la sua particolare interpretazione di questa corrente. Si tratta di grandi ovali ritagliati nella tela monocroma che ne rivelano il bianco retrostante. La tela non viene più percepita come una superficie ma come spazio tridimensionale. I volumi sono enfatizzati rivelando dimensioni diverse e stupefacenti. Agli inizi degli anni ’60 Dadamaino, come anche Marina Apollonio, inizia la sua sperimentazione optical cercando un coinvolgimento dello spettatore nel fenomeno visivo. Sono gli anni della sua partecipazione al movimento internazionale “Nove Tendencija” di Zagabria. Anche nella sperimentazione artistica di Dadamaino intervengono supporti diversi dalla tela in favore delle potenzialità della plastica. Su queste superfici famose sono le pitture dei trattini a distanze regolari che cambiando inclinazione si diramano in diverse direzioni creando dei movimenti che ricordano le maree.

Marina Apollonio ed il movimento ottico-cinetico internazionale

Marina Apollonio è tra le maggiori esponenti dell’arte ottico-cinetica a livello internazionale. Peggy Guggenheim, la famosa mecenate statunitense, vede per la prima volta le opere dell’ Apollonio nel 1968, in una mostra collettiva alla Galleria Barozzi a Venezia, e poco dopo le commissiona l’opera “Rilievo 505” per la sua collezione privata.

L’artista è nota per l’uso di precisione matematica e per la creazione di opere che eliminano l’interpretazione soggettiva, invitando lo spettatore a vivere un’esperienza puramente visiva, dove luce, forma e movimento si fondono

Le sue opere, dal forte potere ipnotico, prendono vita grazie a meccanismi meccanici che conferiscono movimento alle loro sinuose spirali in due colori.

Blu su rosso
Marina Apollonio, Blu su rosso

L’Apollonio, per sua stessa ammissione, si è sentita un’artista incompresa per molta parte della sua carriera. La cultura popolare degli anni ’60 non era pronta ad accettare le sue sperimentazioni considerate addirittura pericolose per la capacità visiva dei bambini.

Oggi l’approccio del pubblico è cambiato radicalmente. Le giovani generazioni in visita alla mostra “Avanguardie al femminile” hanno a disposizione gli strumenti culturali per apprezzare queste opere che magari diventeranno uno spunto per nuovi e ancora sconosciuti talenti.

Galleria Tornabuoni Arte di Firenze

“Avanguardie al Femminile Accardi-Apollonio- Dadamaino”

19 settembre – 15 novembre 2024

 

In homepage Marina Apollonio, Dinamica circolare

Veronica Ciancolini

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